Carlotta - Nati Prima

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- Carlotta -

Ciao a tutti,
mi chiamo Carlotta e sono nata il 13 gennaio 2008 all'Opedale S. Anna di Ferrara, segni particolari prematura, nata alla ventinovesima settimana, peso 930 gr., lunghezza 33 cm.
Quando sono arrivata non ero proprio pronta a farcela da sola, ma i medici dicevano che non c'era altra scelta e mi hanno fatta nascere.
Il mio impatto con il mondo è stato veramente traumatico, non respiravo da sola e non ero in grado di reagire, quindi sono stata intubata, riempita di fili, aghi, messa in una scatola trasparente (la mia incubatrice) e portata in terapia intensiva.
Tutto quello che i medici e gli infermieri facevano per aiutarmi per me era un fastidio, ero sempre agitata e se cercavo di riposarmi o rilassarmi, ecco che era l'ora di fare una ecografia, un prelievo, una trasfusione. Anche il semplice cambio del pannolino per me rappresentava una manovra stressante.
Non è certo quello che una bambina come me si aspetta dalla nascita, anche perché mi ricordo che quando ero nella pancia tutta tranquilla ricevevo sempre tante coccole da mamma e papà. Pensavo che anche fuori avrei trovato subito tutto quel calore,ma i miei genitori per parecchi giorni li ho visti solo appoggiati alla mia scatola, non hanno potuto prendermi subito in braccio e prendersi cura di me. Non so cosa pensassero in quei momenti, probabilmente erano confusi e disorientati esattamente come me. Per fortuna, dopo vari alti e bassi, le mie condizioni sono pian piano migliorate ed hanno iniziato ad alimentarmi con il latte, anche se solo attraverso una sonda. Quando ho iniziato a respirare da sola ho capito che avrei superato il tutto. Dalla terapia intensiva sono stata spostata in sub-intensiva, ero sempre in incubatrice, ma cambiava tutto. Qui finalmente è iniziato un vero rapporto con i miei genitori, li vedevo tutto il giorno, non più solo due ore. Ero sempre piena di fili, ben ancorata al mio monitor e con il sondino per l'alimentazione, ma mamma e papà mi cambiavano, mi lavavano, mi alimentavano con la tecnica del gavage e soprattutto mi facevano sentire il loro affetto con la pratica della marsupioterapia. Era come ritornare nella pancia ed in effetti io avrei dovuto ancora esserci. Grazie alla mia grande caparbietà pian piano ho iniziato ad usare il biberon. E' stato molto duro perché non riuscivo a bere e respirare contemporaneamente. Andavo in apnea, smettevo di respirare e il monitor suonava. Che fatica, ma ci sono riuscita.
Così il 7 marzo 2008 , con un peso di 1 Kg e 800 gr. sono andata a casa.

Oggi ho 2 anni e sono una bambina molto felice. Frequento l'asilo nido e mi diverto molto con tutti i miei amici. La mia prematurità mi crea qualche problema perché fisicamente sono ancora piccola rispetto ai miei coetanei, per questo spesso le persone pensano che io non sia in grado di fare alcune cose.
Tutto ciò mi da molto fastidio.

Io sono stata molto fortunata, ma non tutti i bambini nati prematuri riescono a sopravvivere, nonostante la grande professionalità dei medici, o a condurre una esistenza normale, a causa delle grosse patologie che spesso si accompagnano alla nascita prematura.
I miei genitori mi dicono sempre che io sono una bambina speciale, che la mia “diversità” ha rappresentato una ricchezza per loro e per tutti coloro che mi circondano.

E' anche vero che non tutti sono pronti ad accogliere o capire il nostro mondo ed è per questo che penso sia importante far conoscere alle persone, anche attraverso le nostre testimonianze, questa nuova realtà (oggi nascono sempre più bimbi prematuri ), affinché anche chi deve prendersi cura di noi, pediatri, educatori sappia che spesso i nostri primi mesi di vita influenzano, involontariamente, il nostro quotidiano.
 
Ora vi saluto svelandovi un mio piccolo segreto! Io faccio ancora la marsupioterapia! Mi rilassa molto e mi da la carica per affrontare i miei mille impegni!
    

Ciao a tutti da Carlotta!

       

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